FORTE SAN MARCO

Il FORTE SAN MARCO fa parte della barriera difensiva della Bassa Valle Dell'Adige assieme agli altri forti della zona di Rivoli. Costruito dopo l'unità d'Italia fra il 1888 e il 1913 sull' omonimo monte, sopra la frazione di Lubiara, propagine meridionale del Monte Baldo, la poderosa costruzione  si allunga sullo sperone roccioso a domina la valle. Per la sua posizione sullo sperone di roccia del monte Cordespino è senz'altro uno dei più suggestivi della zona. Sorto sul luogo di un'antica cappella dedicata a San Marco, dall'alto dei 450 metri di quota domina la sottostante valle dell'Adige difendendola da possibili attacchi provenienti dal territorio trentino, a quel tempo ancora in mano all'Austria. La sua pianta stretta e allungata si adatta al contrafforte roccioso a picco sull'Adige su cui è edificato. Il complesso si articola in vari spazi che racchiudono tre cortili interni e la sua struttura muraria è in pietra del luogo a conci squadrati e archivolti in mattoni. Sui cortili interni si affacciano i vari locali per la vita della truppa. Un profondo fossato circonda il forte su tre lati mentre il quarto, a picco sulla valle non è accessibile dall'esterno. L'ingresso presentava un ponte levatoio (tuttora esistente) e tutto il perimetro era difeso da fucileria. Le artiglierie erano disposte sugli spalti esterni e in casamatta sul fronte nord a battere la valle.

Il muro in pietra ammonitica si armonizza con gli archivolti in cotto e lo rende, nel suo insieme, possente ed elegante. Notevole è la tortuosa strada militare costruita dal genio militare nel 1893, aggrappata alla roccia che, con una serpentina di oltre 40 tornanti, raggiunge il forte da Zuane. Se pur armato durante la Prima Guerra Mondiale a difesa del confine Austroungarico, il forte non fu utilizzato in operazioni militari ma solo come acquartieramento di truppe.
Ora, in mano privata presenta le sue strutture ancora pressoché intatte seppur invase dalla vegetazione spontanea. La strada militare che parte presso l'abitato di Zuane, tuttora percorribile, è diventata un percorso naturalistico e presenta suggestivi panorami. Sarebbe auspicabile un suo utilizzo pubblico o privato ai fini turistici o culturali che ne consentino il recupero e la salvaguardia.

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