La cinta e le mura
Fin dall' antichità i nuclei abitativi che si andavano via via formando hanno avuto come esigenza primaria la propria difesa e perciò si è sviluppata un'arte fortificatoria che nei secoli si è traformata man mano che cambiavano i sistemi di attacco con armi nuove e più aggressive.
I prime opere difensive piuttosto rudimentali risalgono all'età del bronzo e del ferro ed erano costituite da sbarramenti di pietre grossolanamente squadrate e palizzate con fossati antistanti. Nel periodo antecedente alle armi da fuoco, le difese erano costituite da muri verticali di spessore variabile, costruiti in pietre o mattoni o anche, talvolta con corsi di ciottoli e cotto emergenti da fossati pieni di acqua. Questi muri erano irrobustiti da torri poste a intervalli, con lo scopo di proteggere i punti particolarmente delicati della cinta.
Col diffondersi delle armi da fuoco e col graduale aumento della loro efficacia, il semplice muro verticale non era sufficiente e furono costruiti terrapieni alti e profondi e aggiunti dei puntoni a forma circolare o poligonale (rondelle o bastioni), con la possibilità di collocarvi i pezzi di artiglieria. Il tutto era poi collegato a mezzo di gallerie interne che contenevano bocche da fuoco protette così da formare un elemento unitario che correva tutto intorno all'abitato, una fortificazione bastionata di cui Verona resta singolare esempio.